mercoledì, novembre 30, 2005,13:02
Raccontare
scritto da Andrea&Serena
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martedì, novembre 29, 2005,19:41
Paniere di discussioni


1- Attività dello stato nella vita dei cittadini;
2- Guerra&Pace
3- Pena di morte;
4- Ruolo dei Media e dell'informazione;
5- Riforma del sistema penitenziario;
6- Riforma della pubblica (o meno) istruzione;
7- Banca Etica.

(primo postaggio 21/11)

scritto da Andrea&Serena
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lunedì, novembre 28, 2005,11:09
Quattro parole. Un immagine.
scritto da Andrea&Serena
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giovedì, novembre 24, 2005,10:30
Fa che questo Papa...


“Fa che questo Papa…

Caro Spirito Santo, mi rivolgo a te che sei datore di vita e soffio di speranza per l’umanità intera perché tu possa penetrare nelle stanze del potere ecclesiastico per restituire quell’”alito di vita” e di profonda compassione nel cuore di questo nuovo Papa e del suo entourage perché imparino ad ascoltare la tua voce e non continuino, una volta per tutte, a farsi trascinare nei tatticismi e negli intrighi di palazzo e di potere.

Fa che questo Papa sia a piedi scalzi, semplice e umile, che diventi compagno di strada e di vita di chi fa fatica e si sente escluso e oppresso, come del resto ha fatto Gesù che ha scelto la Galilea delle genti, luogo dell’esclusione e della emarginazione per ridare vita al mondo.

Fa che questo Papa abbia il coraggio di incarnarsi nella storia degli altri, che abdichi alla Verità assoluta che schiaccia e uccide e senta il bisogno di incontrare e nutrirsi delle Verità dell’altro. Dio non ha un nome, prende ed assume il nome dei volti e delle storie degli emarginati di questo mondo e nessuno detiene la verità di Dio e può pretendere di possederla.

Fa che questo Papa scenda nei bassifondi della storia, che abbandoni i palazzi del potere, che non viva più in Vaticano, luogo del potere curiale e torni ad essere il pastore di tutti, uomo tra gli uomini senza più nessuna enfasi trionfalistica. Non abbiamo bisogno di un Papa con strutture forti e apparati pesanti, proprie dei sovrani e dei potenti, ma di un Papa che si spogli di tutto quello che lo separa e lo divide dalle persone, che sappia lasciare tutto ciò che lo rende ricco e possa concedersi l’unica ricchezza possibile per chi si fa servo, quella in umanità.
Siamo stanchi dei troppi orpelli, troppi luccichii, troppi ori che appesantiscono la sua casa, ed è arrivata l’ora che il Papa possa prendere le distanze da questo sfarzo senza senso e che impari a vivere nella povertà senza ostentazioni.

Fa che questo Papa sia capace di Vangelo, testimone e profeta di un Vangelo possibile per tutti, che sappia piangere con chi piange, ridere con chi ride, soffrire con chi soffre.
Fa che sia intransigente solo nell’amore e continui a gridare forte contro tutte le guerre del mondo e possa aiutarci, e aiutare i grandi della terra, a considerare la guerra, le guerre e la corsa agli armamenti una assurda follia.
Fa che possa far diventare la guerra un tabù inaccettabile e cancelli l’ipocrisia assurda di chi, anche nella nostra Chiesa ritiene ancora plausibile una guerra giusta.

Fa che questo Papa sia capace di perdono, che non abbia paura a riconoscere la violenza e le violenze della nostra religione, che sappia soffiare nella nostre vite e nelle nostre comunità umane uno spirito di tenerezza, perché per tutti, chiunque sia, ci possa essere un pezzo di pane, una carezza, un abbraccio e una vera liberazione.

Fa che questo Papa non ci riempia di encicliche e di documenti, troppe parole hanno inchiostrato la nostra fede, fa che cresca nell’ascolto di quella parola di Dio che è la vita degli uomini e delle donne. L’unica parola possibile da rendere viva e vera nella nostra storia è quella del Vangelo.
Rendi questo Papa carico di utopia, capace di vedere oltre e di darci il coraggio di fare un passo più in là, un Papa meno maestro e più fratello, meno grande e più debole, meno forte e più dolce, meno sicuro e più compagno. Gesù sognava e praticava il sogno di Dio, fatto di una politica di giustizia, di una economia di uguaglianza e di un Dio pienamente libero; fà che negli occhi, nelle mani, nel cuore, nella pancia, nei piedi di questo Papa ci possa essere questo stesso sogno necessario perché questo nostro affaticato mondo riabbia la vita e “l’abbia in abbondanza”.

Fa che questo Papa abbia il coraggio di abbandonare i segni del potere e possa ritrovare e concedersi il potere dei segni, perché la nostra Chiesa possa spogliarsi della porpora e rivestirsi del grembiule, possa abbandonare i conservatorismi comodi al potere e recuperare la libertà piena e viva dei figli di Dio.

Fa che questo Papa ridia spazio e attualità alla rivoluzione del Concilio che voleva che le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini e dei poveri diventassero pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce del Vicario di Cristo e delle comunità cristiane. Le grandi aperture e novità del Concilio sono state tradite e burocratizzate, la tensione verso il nuovo si è persa nei meandri delle chiusure, delle prudenze e meschinità curiali.

Fa che questo Papa possa finalmente ridare spazio ad una collegialità vera, ad una chiesa Popolo di Dio, ad una comunione incarnata, ad una conversione senza mezze misure e compromessi. Dagli la forza ed il coraggio di proporre un nuovo concilio dove la Chiesa ripensi se stessa con il contributo vero e profondo di tutti, proprio di tutti.

Fa che questo Papa si apra all’idea di libertà e di responsabilità, che rinneghi una Chiesa moralista e sessuofoba, che possa dare spazio con pari dignità a tutte le relazioni affettive, a quell’amore plurale fatto anche di omossessuali, transessuali, divorziati, separati; è anche attraverso di loro che l’amore di Dio, così grande e universale ritroverà spazio nelle nostre comunità, troppo spesso abituate soltanto a giudicare e a condannare e non ad accogliere e a celebrare la vita.

Fa che questo Papa sappia riconoscere il valore imprescindibile delle donne, perché senza la loro sensibilità, la loro capacità di “precederci” e di amare con tenerezza, la Chiesa rimarrà sempre sterile ed incapace di futuro.

A Te Spirito Santo l’impegno di portare il respiro di tutti i piccoli e i poveri del mondo e soffiare questa brezza leggera dei perdenti e dei vinti nel cuore del Principe della Chiesa perché possa rinunciare ai titoli e alle lusinghe del Potere e possa farsi degno del Vangelo di libertà e di pace del nostro fratello Gesù di Nazaret.
Così lo sentiremo compagno e amico in questa avventura che è la vita.
Buon viaggio….”

Alessandro Santoro, prete delle Piagge in Firenze.

Inoltre, aggiungo io: il Vaticano ha tolto ai francescani l'accentuata autonomia che durava dal 1969. Benedetto XVI inizia a far capire di che pasta è fatto.
Spero si sia tutti d'accordo sul fatto che l'opera dei francescani è tra le poche nell'intero panorama ecclesiastico ad aderire completamente alla parola di Gesù. Da oggi sono sotto tutela. Almeno per quanto riguarda l'attività pastorale. "Forse pesa l'intraprendenza dei Frati conventuali della Basilica di San Francesco, promotori di eventi di grande risalto su temi della pace e dei diritti umani." E' questo il papà che il cristianesimo vuole? Ma soprattutto: il cristianesimo vuole ancora un papa? Il cristianesimo ha bisogno di un govenatore, d'un politico? O dovrebbe iniziare a cercare una figura di riferimento realmente rivoluzionaria e progressista, finalmente in linea col dettato vangelico?
scritto da Andrea&Serena
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,10:28
"Ogni anno uccide 6 milioni di bimbi"

www.repubblical.it
ROMA - L'annuale rapporto sullo "Stato di insicurezza alimentare nel mondo" della Fao è una volta di più un pugno in faccia all'indifferenza dei paesi ricchi. Che non rispettano gli impegni presi e sono lontani dal realizzare gli obiettivi del millennio. Ogni anno circa sei milioni di bambini muoiono per fame e denutrizione, praticamente l'intera popolazione prescolare di un paese grande come il Giappone. L'organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura dell'Onu fotografa una situazione tragica, in cui le cause di mortalità infantile restano malattie curabili come la dissenteria, la polmonite e la malaria. Oggi nel mondo sono 852 i milioni di persone che soffrono di fame, di cui 815 nei paesi sottosviluppati, 28 in quelli in transizione e 9 nei Paesi industrializzati.

Se fame e malnutrizione sono le cause della povertà, dell'analfabetismo e degli alti tassi di mortalità, il rapporto dell'agenzia Onu si sofferma sulla necessità di mettere in pratica le politiche di aiuto utili per combattere la fame nel mondo, obiettivo del World Food Summit (Wfs) del 1996 e uno degli obiettivi del millennio (Mdg), da realizzare nel 2015.

"I progressi per dimezzare il numero di persone che soffrono di fame nei Paesi in via di sviluppo - scrive nelle conclusioni del rapporto il direttore della Fao, Jacques Diouf, appena rieletto alla guida dell'agenzia - sono molto lenti e la comunità internazionale è ancora lontana dal raggiungere gli obiettivi e gli impegni assunti al Wfs e Mdg".

"Se ognuna delle regioni in via di sviluppo continuerà di questo passo - aggiunge l'ex ambasciatore senegalese all'Onu - solo il Sudamerica e i Caraibi raggiungeranno gli obiettivi del millennio. La maggior parte, se non tutti, gli obiettivi del Wfs e del Mdg possono essere raggiunti, ma solo se gli sforzi saranno raddoppiati e ripensati". I Paesi industrializzati sono sotto accusa. Diouf chiede tariffe più basse ma soprattutto "meno sussidi ai produttori nordamericani e europei" e "più aiuti ai Paesi più poveri" che sono "le chiavi per permettere al Sud del mondo di raggiungere un livello di sviluppo soddisfacente".

Il 75% delle persone che soffrono la fame vivono in zone rurali nei Paesi più poveri, soprattutto in Africa. Qui vive la maggior parte dei circa 11 milioni di bambini che non superano i cinque anni, delle 530mila donne che muoiono durante la gravidanza ed il parto e dei 300 milioni di persone che muoiono di malaria.

Quasi tutti "vivono nelle zone rurali", ha
sottolineato Diouf, ma ciò nonostante, "negli ultimi 20 anni le risorse all'agricoltura sono diminuite del 50% - ha proseguito il direttore della Fao - anche se, qualche segnale di inversione si intravede, come dimostra la decisione dell'Unione Africana di aumentare la percentuale di budget nazionali destinata allo sviluppo rurale e al settore agricolo del 10% in cinque anni".

"La riduzione della fame", ha scritto Diouf, "dovrebbe diventare la forza trainante e il motore del progresso e della speranza, perché una migliore alimentazione è alla base di migliori condizioni di salute, fa aumentare la frequenza scolastica, riduce la mortalità infantile e materna, dà la possibilità alle donne di avere maggiori strumenti, abbassa l'incidenza e i tassi di mortalità da HIV-AIDS, da malaria e da tubercolosi".

La Fao propone una strategia su due fronti. Da un lato, investimenti a livello nazionale e internazionale per rafforzare la produttività e i redditi, tra cui la costruzione di infrastrutture e la promozione della pesca e del settore agricolo; dall'altro, il sostegno alimentare e sociale attraverso reti di sicurezza per i poveri, programmi di alimentazione per le madri e i neonati.

"La fame è un affronto alla dignità umana, tollerarla è una violazione dei diritti umani, combatterla un imperativo morale", ha dichiarato il direttore generale della Fao, che ha sottolineato che il messaggio centrale del rapporto presentato oggi "è che la lotta alla fame è una delle condizioni per raggiungere gli obiettivi del millennio".

(22 novembre 2005)
scritto da Andrea&Serena
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mercoledì, novembre 23, 2005,13:51
Breve incipit a metà dell'inizio del cammino


Dunque dunque..
posterò, di tanto in tanto, "Paniere di discussioni" per avere sempre a portata di mano il mazzo da cui scegliere.
In più annuncio qual è l'obiettivo primo del blog: invitare il maggior numero di persone a disertare le prossime elezioni..e dare vita alla prima costituzione nata da un blog..
In bocca al lupo..
scritto da Andrea&Serena
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martedì, novembre 22, 2005,23:47
Quote Rosa

Newsletter Quindicinale - Anno V - n. 98 - 16 novembre 2005
IL FATTO
di P. Avanti
Sconfitto un mese fa con la bocciatura dell'emendamento alla legge elettorale, il partito delle "quote rosa" è tornato all'attacco. Il ministro delle Riforme Roberto Calderoli ha preparato un disegno di legge che dovrebbe ricalcare l'emendamento bocciato, imponendo ai partiti l'obbligo di presentare una donna ogni tre uomini nelle liste elettorali, con sanzioni di oltre il 50% del rimborso elettorale per i partiti che non rispetteranno la legge. Ad opporsi a questa demagogica battaglia femminista nel governo che si dice liberale è giunta, flebile, solo la voce di Antonio Martino. "In nessun sistema liberale ci sono quote assegnate né si è mai visto che le elezioni siano predeterminate nei risultati, cosa che avverrebbe riservando una quota alle donne", ha detto, inascoltato, il ministro della Difesa. La lotta alle eventuali discriminazioni la si conduce abbattendo gli ostacoli che limitano le minoranze, non garantendo dei posti assicurati a prescindere dal valore individuale e creando, di fatto, delle discriminazioni contrarie.
"SIAMO PIU’ DELLA META" (comitato appena nato di cui ho ricevuto mail)
L’Italia è all’84° posto nel mondo per rappresentanza femminile, al 22° nell’Europa a 25 e all’ultimo posto nell’Europa a 15.
Camera dei Deputati: 71 donne su un totale di 617 membri effettivi
Senato della Repubblica: 25 donne su un totale di 320 membri effettivi
Organismi dirigenti dei partiti a livello nazionale: 1.009 donne e 4.523 uomini (18,2%)
Presenza di donne nei consigli di amministrazione: Italia all’ultimo posto in Europa con il 2% contro una media europea del 9% (Ricerca di European professional women's network in collaborazione con Egon Zehnder International)
scritto da Andrea&Serena
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lunedì, novembre 21, 2005,10:42
Intro
scritto da Andrea&Serena
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