Newsletter Quindicinale - Anno V - n. 98 - 16 novembre 2005
IL FATTO
di P. Avanti
Sconfitto un mese fa con la bocciatura dell'emendamento alla legge elettorale, il partito delle "quote rosa" è tornato all'attacco. Il ministro delle Riforme Roberto Calderoli ha preparato un disegno di legge che dovrebbe ricalcare l'emendamento bocciato, imponendo ai partiti l'obbligo di presentare una donna ogni tre uomini nelle liste elettorali, con sanzioni di oltre il 50% del rimborso elettorale per i partiti che non rispetteranno la legge. Ad opporsi a questa demagogica battaglia femminista nel governo che si dice liberale è giunta, flebile, solo la voce di Antonio Martino. "In nessun sistema liberale ci sono quote assegnate né si è mai visto che le elezioni siano predeterminate nei risultati, cosa che avverrebbe riservando una quota alle donne", ha detto, inascoltato, il ministro della Difesa. La lotta alle eventuali discriminazioni la si conduce abbattendo gli ostacoli che limitano le minoranze, non garantendo dei posti assicurati a prescindere dal valore individuale e creando, di fatto, delle discriminazioni contrarie.
di P. Avanti
Sconfitto un mese fa con la bocciatura dell'emendamento alla legge elettorale, il partito delle "quote rosa" è tornato all'attacco. Il ministro delle Riforme Roberto Calderoli ha preparato un disegno di legge che dovrebbe ricalcare l'emendamento bocciato, imponendo ai partiti l'obbligo di presentare una donna ogni tre uomini nelle liste elettorali, con sanzioni di oltre il 50% del rimborso elettorale per i partiti che non rispetteranno la legge. Ad opporsi a questa demagogica battaglia femminista nel governo che si dice liberale è giunta, flebile, solo la voce di Antonio Martino. "In nessun sistema liberale ci sono quote assegnate né si è mai visto che le elezioni siano predeterminate nei risultati, cosa che avverrebbe riservando una quota alle donne", ha detto, inascoltato, il ministro della Difesa. La lotta alle eventuali discriminazioni la si conduce abbattendo gli ostacoli che limitano le minoranze, non garantendo dei posti assicurati a prescindere dal valore individuale e creando, di fatto, delle discriminazioni contrarie.
"SIAMO PIU’ DELLA META" (comitato appena nato di cui ho ricevuto mail)
L’Italia è all’84° posto nel mondo per rappresentanza femminile, al 22° nell’Europa a 25 e all’ultimo posto nell’Europa a 15.
Camera dei Deputati: 71 donne su un totale di 617 membri effettivi
Senato della Repubblica: 25 donne su un totale di 320 membri effettivi
Organismi dirigenti dei partiti a livello nazionale: 1.009 donne e 4.523 uomini (18,2%)
Presenza di donne nei consigli di amministrazione: Italia all’ultimo posto in Europa con il 2% contro una media europea del 9% (Ricerca di European professional women's network in collaborazione con Egon Zehnder International)
Camera dei Deputati: 71 donne su un totale di 617 membri effettivi
Senato della Repubblica: 25 donne su un totale di 320 membri effettivi
Organismi dirigenti dei partiti a livello nazionale: 1.009 donne e 4.523 uomini (18,2%)
Presenza di donne nei consigli di amministrazione: Italia all’ultimo posto in Europa con il 2% contro una media europea del 9% (Ricerca di European professional women's network in collaborazione con Egon Zehnder International)