Da Piovono Rane.Questa storia dei lavavetri e del racket, e che cacchio, l’ho già sentita tante volte. In quasi tutte le megalopoli del Terzo mondo - dal Brasile all’India - i questuanti sono dipendenti della mala. Adesso - ohibò! - scopriamo che anche da noi è così.
Okay, diamo per buona l’opzione Bertinotti e arrestiamo i caporali dei lavavetri: resta tuttavia il problema dei loro ex dipendenti alla fame. Che ne facciamo? Dove li mettiamo? Li deportiamo? Li lasciamo a spasso per le città? Siamo sicuri che basta debellare l’odioso racket per eliminare il problema? Non è che il giorno dopo quelli sono più disperati (e pericolosi) di prima?
Qualche settimana fa ero a Milano e - nella desolante calura di luglio - mi ha avvicinato il consueto venditore di chincaglieria senegalese. Io - che avevo la palle girate per i fatti miei - gli ho risposto con il classico “Grazie, non ho bisogno di niente”. E lui sorridente: “Lo so, signore. Sono io che ho bisogno di quasi tutto”.
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