Ma a questo punto? Padre Ennio, attuale parroco di San Benedetto, e Padre Germano, parrocchia di San Michele, vengono prelevati dalle loro abitazioni quasi in stile western. Gli accusatori con le telecamere in mano, nascondono davvero bene quel loro profondo turbamento. Tanta pubblicità per quella mattinata (Padre Ennio, tra l’altro, afferma: “Bastava una telefonata, ci sarei andato subito lo stesso”) ma nemmeno un trafiletto per far sapere che dopo una settimana sono entrambi già a casa. Non si è trovato nulla che confermasse il loro presunto favoreggiamento. Per Don Marco inizia invece il periodo degli arresti domiciliari, evidentemente la polizia sa qualcosa in più... O forse no. Si è andati a toccare un argomento davvero scottante che rende operative le forze pubbliche ben prima di avere in mano certezze. E a questo punto i giornali si sono davvero sbizzarriti: padre Marco è un pedofilo, i Ragazzi Nuovi sono una setta, i riti che si fanno sono satanici... Ecco qui sotto i punti salienti di un proficuo articolo de "La Repubblica", sempre dell’aprile 2006 ma oggi purtroppo ancora prepotentemente alla ribalta delle prime pagine. In esso delle ragazze raccontano gli abusi di vario genere che secondo loro avrebbero dovuto subire:
-ossessione per i rapporti prematrimoniali --> sesto comandamento: NON COMMETTERE ATTI IMPURI. Ora, ci si può credere o meno, si possono ritenere le proprie esigenze di coppia più importanti di un comandamento di 2000 anni fa, ma cosa c'è di satanico in un prete che cerca di trasmettere ai giovani della propria parrocchia un modo di vivere molto diverso da quello del "mondo"? Quei giovani che HANNO SCELTO di stare lì, di provare a capire alcuni valori diversi, non hanno forse il diritto/dovere di conoscere anche i valori più "scomodi"?
-fidanzamenti celebrati col rito del "mezzo cuore"→ che male c'è a far benedire i mezzi cuori? si benedicono le case a Natale, le uova a Pasqua, e diventa rito satanico rendere conto a Dio dell'amore di due ragazzi??
-rito della croce→ in ormai 8 anni di "Ragazzi Nuovi" davvero mai sentito parlare... Come mai avuto il sentore di tutti quegli obbrobri che i giornali o quelle presunte povere vittime continuano ad affibbiare alla realtà religiosa dei Ragazzi Nuovi.
-campi impossibili da raccontare ai genitori: corse al buio nel bosco senza torcia, confessioni collettive…→ posso dire che tutto ciò che qui viene affermato sia vero, ma forse ricontestualizzare il tutto può rendere chiaro qualcosa che invece si vuol far passare per marcio: confessioni collettive? Si, se si hanno pesi nel cuore che si vogliono condividere con chi già condivide quel cammino di fede, perchè non poterli raccontarli a chi si vuole e nella piena libertà di raccontare solo ciò che si vuole! Impossibile raccontare ai genitori ciò che accadeva ai campi? Si, si pretende almeno che ciò per il quale si sta male non diventi una chiacchiera da bar appena tornati dai campi alla vita di tutti i giorni. Se poi in prima persona la si vuole far diventare tale, mai nessuno avrà da ridire in merito. Ancora una volta nella piena libertà. Corse al buio nel bosco? Niente torcia? Mi viene solo da pensare ad un poveraccio che di notte abbia improvvisamente bisogno del bagno (si sa, l’acqua di montagna ha effetti repentini) e abbia finito le pile della propria torcia... Ironia fuori luogo? Di certo nulla che abbia un senso può essere accostato a frasi del genere, frasi che vogliono solo infangare cose che fino a ieri erano importanti per gli stessi infangatori.
-schiaffeggiamenti alle ragazze, con l’utilizzo di frasi irripetibili→ violenza: mai, a nessuno e per nessun motivo. Se poi si vuole considerare violenza uno "scappellotto" in testa inteso probabilmente come lieve e frivolo rimprovero allora dico "è possibile che sia successo". Personalmente, ho parametri diversi di violenza! Per quanto riguarda poi le presunte frasi "irripetibili", beh sono irrepetibili le frasi di molti ragazzi che conosco e non quelle di un parroco che sapeva come trattare quei giovai non di certo facili che vogliono far passare i propri comodi come verità doverose o esigenze irrinunciabili.
-massaggi ai ragazzi→ ribadisco che in 8 anni di Ragazzi Nuovi e nei rispettivi 8 campi non si è mai visto nulla del genere. Forse non sono il massimo dell’obiettività perchÈ troppo coinvolta, forse lo stato d’animo in cui mi trovo a scrivere non è il più adatto a riportare i fatti nudi e crudi, senza essere reinterpretati: però conosco quell'ambiente, sò che ogni cosa che si fa o si dice in qualche modo diventa di dominio pubblico. Capisco che padre Marco possa aver cercato una segretezza maggiore di ogni altra cosa, ma possibile che così tanti ragazzi e per così tanto tempo non si siano accorti di nulla, non abbiano deciso di abbandonare l'esperienza e si siano continuati a fidare di lui fino alla fine? Certo, nessuno può dire con certezza di possedere la verità sull'intera vicenda, ma quantomeno appare molto poco probabile. Anche perchÈ ai campi si sono sempre avvicendati degli adulti esterni ai gruppi, spesso presi tra i genitori dei ragazzi (anche di quelli che poi hanno gettato “le pietre”… Quei genitori erano lì e non si sono accorti dei presunti “efferati crimini” che si consumavano sulla carne dei loro figli prediletti??)
A parte queste assurde precisazioni che si sono aggiunte giorno dopo giorno al coro di accuse (a volte piuttosto stonate), due sono i concetti che più mi preme esprimere: uno, la mia completa credenza che qualsiasi cosa si celi dietro a tutta la vicenda, comunque sia da differenziarsi dal cammino dei Ragazzi Nuovi. Si può accusare padre Marco e io posso cercare di screditare quelle accuse per me infondate e ingigantite, ma senza aver certezza di quello che dico. Però quando si parla di riti esoterici, sette sataniche e via dicendo, allora ho la certezza di quello che dico: ne faccio parte, non di una setta bensì di un gruppo parrocchiale con un bacino d'utenza abbastanza grande da giustificare l'importanza che ha per me e per molti altri ragazzi. Eppure il numero dei ragazzi delle cresime e delle comunioni che ha partecipato ai campi estivi di quest’anno è stato davvero limitato. Molto più rosee le aspettative prima che tutto ciò accadesse, prima cioè che la ruota ormai in corsa fosse ostacolata da un bastone forse non alla nostra portata. I genitori non si fidano…
Se noi ragazzi avessimo solo il minimo dubbio che di setta si trattasse, non esiteremmo ad abbandonare tutto. Eppure siamo ancora qui, e siamo ancora in tanti. Su questo davvero non ho dubbi.
Due, uno sfogo. Con uno stile un po’ diverso da quello usato finora. Però credo mi sia concesso, alla luce di quanto avvenuto nelle ultime 48ore. Una doccia fredda. Tante certezze che crollano. Una vita che va via sotto il macigno della bugia più brutta e pesante. Non ci sono parole... Il mondo non sa proprio niente di quest'uomo, di quanto bene abbia fatto (alle persone sbagliate, questo è ormai chiaro) e con quante infamità sia stato ripagato! Ricoperto di accuse che personalmente sono sicura essere false, uscite per distruggere una realtà parrocchiale forse troppo positiva per i gusti di "qualcuno". Per quel "qualcuno" che gli ha rovinato la vita, a “don Marco” e a tutti quei ragazzi che gli hanno creduto. E che gli credono ancora. Ai quali non resta altro che rabbia, rabbia per non aver potuto nulla. Impotenti davanti alle infamità e alle accuse che però hanno fatto davvero male. Con quale coscienza queste persone potranno ancora guardarsi in faccia? Hanno portato alla morte una persona che davvero aveva la capacità di parlare di Dio in modo nuovo e vicino a noi, di coinvolgere i giovani (e meno giovani) e di cambiare il cuore delle persone. Ma ormai è inutile descrivere quello che era in grado di fare e che è riuscito a trasmetterci. Io continuo per la mia strada, e come me tanti altri. Continuiamo per quella strada che tu, Marco, ci hai mostrato.
La scomparsa di Padre Marco rischia di mettere la parola fine alla vicenda. E a poco servono quei dubbi che anora oggi sussistono, sempre più flebili, ma sussistono. Voci troppo insistenti su cui certamente la polizia saprà indagare.
Di certo c’è l’ammissione di Padre Marco che qualcosa effettivamente accadeva. Non erano violenze sessuali, dice lui. Ma “avvenitmenti” profondamente legati alla sua grande e diversa spiritualità.
Ciò che rimane della sua innocenza è un bigliettino lasciato alla madre.
Ciò che rimane della sua vita, ad oggi, è l’ambiguità di chi ha saputo insegnare per anni a molti distruggendo contemporaneamente la vita a qualcuno.