Nel 1989 con Max partecipa ad una trasmissione di Jovanotti e dopo aver conosciuto Claudio Cecchetto riesce a sfondare con l'hit Hanno ucciso l'uomo ragno. Pur influente e talentuoso nello scrivere le canzoni del duo (del quale firma insieme a Pezzali le canzoni più famose), Repetto non riesce a trovare una posizione nelle esibizioni dal vivo e mentre Max canta lui si muove e balla come un forsennato sul palco, diventando semplicemente quello che balla degli 883, e venendo deriso spesso dalla stampa.
Dopo l'album Nord sud ovest est, Repetto, non a suo agio nella posizione in cui è venuto a trovarsi, decide di inseguire un suo vecchio sogno: si trasferisce in America per produrre un film ma, raggirato da un presunto avvocato, perde 20.000 dollari e si ritrova nuovamente in Italia.
C'è persino un sito a lui dedicato. Ma un po' tutti, compreso me in questo momento, concedono qualche riga ad uno dei talenti italiani più influenti per la subculuturaundergroundneobohemie. Basta ricordare questi suoi versi:
«Resta la "soluzione divi del rock" / molliamo tutto e ce ne andiamo a New York / ma poi ti guardi in faccia e dici dov'è / che vuoi che andiamo con 'ste facce io e te?»
Ma inarrivabile resterà per sempre questo video, tratto dal suo ultimo cd (Zucchero Filato nero, 1995). Si intitola Baciami qui, ed è il primo ed unico singolo dell'album. Il Video va visto. Assolutamente.
Risulta esistere anche un account Myspace a suo nome. Interessante quanto si legge:
Ciao sono Mauro Repetto. Quello che la stampa definiva "il biondino scemo che balla" degli 883. Beh sapete cosa vi dico? Che i testi dei primi due album degli 883 li ho scritti io quindi le cose migliori Max le ha fatte grazie a me. "Hanno ucciso l'uomo ragno" oppure "Come mai" è tutta farina del mio sacco. E voi avrete cantato a squarciagola i miei testi un milione di volte. Poi purtroppo la gloria se la prendeva tutta Max e io ho deciso di abbandonare e di andare a Los Angeles ad inseguire il mio sogno: diventare regista. Volete sapere se ci sono riuscito? Certo! A Tarantino le cose migliori le ho suggerite io. E qualcosa anche a Kubrik prima che morisse. Ok, no, scherzavo. Però ho fatto un album da solo, "Zucchero Filato Nero" che la stampa musicale non ha capito. Ero troppo avanti per loro. Pezzi intimisti e raffinati come "Voglia di cosce e sigarette" non hanno avuto l'accoglienza che si meritavano. Le 8 copie che ho venduto del disco lo testimoniano. Pazienza. Allora sono andato ad abitare a Parigi dove tra l'altro mi sono anche sposato e lavoro come figurante ad Eurodisney. Ho tanta nostalgia dei tempi in cui io e Max in cantina provavamo "Sei uno sfigato" o "S'inkazza". Adesso lui fa il maturo, quello che parla di matrimonio e di altre sdolcinatezze ma la gente lo sa. Non sarà mai più come prima, quando io e lui parlavamo dei bar di provincia e di Cisco. Io ero il vero genio. Sappiatelo!