sabato, ottobre 07, 2006,21:31
Raggelante. O no?
Roba da gelare il sangue nelle vene.
All’articolo 65 della legge 22 aprile 1941, n. 633, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente: “I soggetti che realizzano, con qualsiasi mezzo, la riproduzione totale o parziale di articoli di riviste o giornali, devono corrispondere un compenso agli editori per le opere da cui i suddetti articoli sono tratti. La misura di tale compenso e le modalità di riscossione sono determinate sulla base di accordi tra i soggetti di cui al periodo precedente e le associazioni delle categorie interessate. Sono escluse dalla corresponsione del compenso le amministrazioni pubbliche di cui al comma 2 dell’articolo 1 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29"
E' l'articolo 32 di questa benedetta nuova finanziaria. L'avevo letto ieri qui. Ma ero andato oltre. Chissà perchè. Oggi lo rileggo qui. Sarà che le tragedie uno non le digerisce subito. E questa è una tragedia.

Il che tradotto terra terra significa che se il sottoscritto riporta, citandolo e linkandolo, un virgolettato apparso su un qualsiasi quotidiano (ad esempio il Corriere della Sera), il sottoscritto poi sia tenuto a pagare il Corriere della Sera. (fonte Camelot)

Cos'è che si vuole fare? Imbavagliare il popolo? I blog, come giustamente dice Libertarian, "sono un fenomeno relativamente ininfluente". Al momento. Non è inevitabile, ma la strada sembra quella che porterà questo acerbo strumento a divenire sempre più essenziale nell'attribuzione del ruolo di opinion leader. Non solo: ma la potenza democratica espressa da queste righe fanno sì che gli opinion leader, oggi, e domani ancor di più, possano essere ovunque, possa essere chiunque. Sempre più il blog sta divenendo uno strumento giornalistico di riferimento. Un giorno chissà potrebbe essere il media per eccellenza.
Ma è chiaro che in questo modo il governo (democratico?) aggiunge vincoli importanti e decisivi, mirati a svuotare i blog di contenuto e qualità. In teoria grazie al governo Prodi chiunque si azzarderà a citare una notizia (chessò io: il conflitto di interessi di Prodi, citando Libero) dovrà pagare la fonte. Quindi scordiamoci nuovi Blogs for Nepal, Italian Blogs for Darfur.
Domenica, ore 10.29: Ci sono novità. Su bloggoverno il problema viene ridimensionato ed annullato. In modo abbastanza inequivocabile.
Apparentemente potrebbe interessare anche i blogger, ma se osserviamo bene la disposizione unitamente al comma che lo precede nella legge sul diritto d’autore (legge 633/1941) e del suo successivo art. 70, osserveremo che non è così:
1. Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purchè non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali.
(…)
3. Il riassunto, la citazione o la riproduzione debbono essere sempre accompagnati dalla menzione del titolo dell’opera, dei nomi dell’autore, dell’editore e, se si tratti di traduzione, del traduttore, qualora tali indicazioni figurino sull’opera riprodotta.
Ma ancora non s'è tutti d'accordo. Ora vediamo perchè.

ore 11.57: Al momento posso solo citare due blogger. Gianluca Navarrini e Daniele Minotti. Riassumo le posizioni dei due avvocati citando lo stesso Navarrini:
Gramsci, se non ricordo male, avrebbe definito il simpatico siparietto tra me e Daniele Minotti “il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà”. Infatti – al di là del pur sapido battibeccare tra giuristi – le posizioni in campo sono sostanzialmente due: quella di chi teme che per il nuovo comma 2 dell'art. 65 LDA si ripetano i pasticci generati dall'infelice formulazione dell'art. 1, l. 62/2001; e quella di chi, ottimisticamente, dice che cambierà poco o nulla. Facile identificare Daniele nella prima tesi ed il sottoscritto nella seconda.
Per i contenuti rimando a link di cui sopra. Di più non saprei aggiungere.
p.s. per chi fosse sicuro di ciò che dice e pensa, peacelink chiede di aderire a questo appello.
scritto da Andrea&Serena



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