mercoledì, novembre 01, 2006,15:38
Giuseppina Bisceglia, Roberto Marchesani, Daniela Di Placido
"I tre hanno progettato un telefono della categoria smartphone che utilizza la tecnologia ad ologrammi per la proiezione nello spazio delle immagini senza supporto, pareti o pannelli, in grado di far convergere all'interno di un unico apparecchio le funzionalità di più strumenti, dal telefono mobile al palmare, dal videoproiettore al computer portatile. Non è tutto: ad esso può anche essere associata una funzionalità touchscreen (del tutto simile a quella degli schermi sensibili al tatto) che permette l'interattività con gli oggetti proiettati, in modo da simulare virtualmente l'utilizzo di un dispositivo di input, come può essere un mouse o una tastiera."
Un articolo su repubblica. Esempio di come internet permetta di sprecare spazio (arte in cui,
certo, noi stiamo specializzandoci...) giornalistico. Righe e righe su un progetto universitario, sicuramente ben fatto, ma in fin dei conti inutile. Simili lavori aziende come la nokia li fanno nel tempo libero. Tre ragazzi volenterosi ci hanno messo mesi, ed hanno fatto una gran fatica oltre che un bel lavoro. Ma è pur sempre un progetto marketing, cioè aria fritta, nulla di concreto. Non hanno scoperto come avvalersi degli oleogrammi. Hanno solo scoperto che un cellulare con gli oleogrammi è fattibile e auspicabile.
Capirai, l'ho detto la prima volta che avevo 9.
Ad 8 però stavo molto più avanti: avevo già pensato al teletrasporto.
scritto da Andrea&Serena



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