venerdì, maggio 25, 2007,09:19
Sessantamila euro in televisori al plasma
Con Adil (studente del Consiglio di Facoltà di lettere e filosofia) volevo parlare di Universy Tv, la televisione di Roma 3 voluta da Gianluca Martone (ex studente) ed appoggiata dalla coppia di docenti Gamaleri-Freccero. Un’idea a suo modo geniale. Le risposte le trovate qui. Nulla che non si sapesse già: pessima gestione, professori insufficienti nel coadiuvare il lavoro degli studenti, palinsesto tutto il giorno in rotazione per i plasma installati nella facoltà di lettere e filosofia, ma senza audio, belle faccione mute che indottrinano forse telepaticamente gli ignari studenti.
Ma è proprio sulla spesa affrontata per dotare la facoltà dei televisori che chiaccherare con un rappresentante si fa divertente.
Sedicimila euro spesi, per ora, infatti si prevede una spesa quattro volte superiore, tale da coprire la presenza di sessanta televisori. Dove saranno messi? E l’utilità? Per nulla chiara neanche quella. Vengono utilizzati, oltre che per trasmettere la già citata UniversyTv, a mo’ di lavagna elettronica. Tutto ciò che prima era su carta, ora passa per gli schermi.
Comodità? Scarsa, almeno per me. Tocca star lì, con il naso in su ad attendere la pagina giusta, senza possibilità di interagire. Se la pagina con le informazioni che ti servono (esami, lezioni, ricevimenti) è l’ultima…aspetti.
Modi migliori per spendere sessantamila euro? Riempire la facoltà di armadietti o aumentare la disponibilità di postazioni internet (la fila in biblioteca arriva anche a venti minuti). E poi non abbiamo neanche una mensa convenzionata…

Adil: Il discorso è questo: ci sono dei fondi che possono essere spesi soltanto per beni capitali. In questi fondi sono andati a confluire soldi che la Facoltà ha risparmiato sul budget. Ovviamente, se ci avesse avvisato per tempo, avremmo proposto di usare questi risorse per cose più utili: ad esempio armadietti, libri per la biblioteca, postazioni internet. Inoltre abbiamo chiesto un resoconto dettagliato di questa ingente spesa, e ciononostante ancora oggi attendiamo una risposta.

Da chi?
Adil: Dal Preside Abrusci. E’ una sua responsabilità. Se ci avesse interpellato, qualche idea meno dispendiosa e più vantaggiosa per noi studenti, l’ avremmo fornita volentieri. Vuole accreditare l’immagine di una Facoltà che sta talmente bene da potersi permettere le ultime novità in fatto di high-tech? Beh, allora penso che gli studenti avrebbero apprezzato maggiormente qualche postazione internet in più.

Ma voi avevate il diritto di essere interpellati per queste spese?
Adil: No, non avevamo nessun diritto. Ma il bello di essere rappresentanti degli studenti è che i diritti non sono solo quelli che sono già stati messi per iscritto. Se non abbiamo il diritto di gestire i soldi almeno cerchiamo di sfruttare quello che ci permette di manifestare il nostro dissenso e le nostre perplessità.

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scritto da Andrea



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