Traduzione da Nepalnews:
L'alleanza dei sette partiti di opposizione ha richiesto al CPN (i Maoisti) di revocare lo sciopero generale indefinito e gli altri programmi di protesta che hanno annunciato dallo scorso mese.
L'assemblea dell'alleanza, cui erano presenti i leader dei sette partiti, lunedì a Kathmandu, ha anche espresso preoccupazione per le recenti attività violente dei Maoisti, come l'uccisione e il rapimento di gente comune, la riscossione forzata di donazioni e l'azione contro cellule dei partiti nonostante l'accordo sui 12 punti tra i sette partiti politici e i Maoisti. L'assemblea ha esortato i ribelli a fermare immediatamente queste attività.
L'assemblea, tenuta alla residenza del Presidente Congresso Nepalese Girija Prasad Koirala, tuttavia, ha espresso piena lealtà verso il patto sui 12 punti.
L'assemblea ha anche deciso di organizzare programmi di protesta concentrati nella capitale dal 6 aprile per la restaurazione di una completa democrazia nel paese.
L'assemblea ha concluso che il tracciato dei sette partiti politici annunciato l'8 maggio 2005 era la maniera migliore per restaurare completamente la democrazia nel paese e ha aggiunto che è ancora rilevante.
I sette partiti politici rilasciarono una dichiarazione congiunta l'8 maggio 2005, che chiedeva il reinsediamento della sciolta Camera del Parlamento.
"Il Parlamento reinsediato costituirebbe un governo di tutti i partiti, che lavorerebbe quindi verso la creazione di un ambiente favorevole per mantenere negoziati di pace con gli insorgenti Maoisti", ha aggiunto la dichiarazione.
Una dichiarazione rilasciata alla stampa dall'alleanza dopo l'assemblea ha anche spinto per una cooperazione da tutte le parti nella agitazione pacifica dei sette partiti politici volta alla restaurazione di una completa democrazia.
Affermando che l'importanza del governo reale è finita in seguito al recente verdetto della Suprema Corte di quash(?)
L'assemblea ha anche condannato l'atto del governo di detenere capi dei partiti politici e alcuni attivisti per i diritti. Ha anche bollato le votazioni tenute l'8 febbraio come un completo fallimento del governo reale.