La mediocrità, caro Marco, è fin dentro le nostre ossa.
In quest'immensa circonferenza che è la storia, in questa sinusoide, a noi tocca il triste compito di vivere in un punto non alto.
Ci rimane però il diletto di scommettere sulla reale collocazione della nostra epoca su questa immaginaria curva: i più pessimisti potranno pensare che è certamente il punto più basso. Ma il passato ancor più orrendo che ci lasciamo alle spalle mi lascia la speranza che noi siamo lì, attorno allo zero, ma prossimi ad iniziare l'ascesa verso un nuovo picco.
Che poi il picco non porti mai solo aspetti positivi, questo è il destino ed il dramma dell'umanità.
Venendo al concreto, considero l'ultimo picco della sinusoide quello coincidente più o meno con la fine dell'8oo. Voglio dire: nulla di paradisiaco, questo sia chiaro. Ma la speranza ulteriore che ripongo nella nostra epoca ha fatto radici nelle conoscenze e nelle personalità che mai prima d'ora si erano affollate nelle menti dei più illuminati.
Sono convinto che la mediocrità sia parente stretta di questo nostro non essere nè carne nè pesce. Cos'è la nostra epoca? In cosa stiamo conducendo le nostre vite?
Gli intellettuali del romanticismo sapevano di essere tali. E così lo sapevano i decadenti. Ma noi? Noi siamo qui, in questa epoca di plagi, in cui tutto è già stato visto, in cui le uniche idee nuove arrivano dalla scienza, che non è poco, ma non è abbastanza. Quest'epoca senza nome è la nostra croce.
E' la fantasia inaspettata che ci manca. Quella luce capace di fare proseliti, e di portare in tutti aria di rinnovamento. Rivoluzione interiore. Un nuovo '48. Non violento. Interiore e tentacolare, che tutti inglobi e tutto cambi.
Una luce capace di dare un nome a questa nostra anonima epoca.
sabato, giugno 10, 2006,23:55
La mediocrità di questa nostra epoca senza nome.