Vediamo un po'....a caso....S....Scoglionato. Perfetto. Ora ci penso.
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Fatto.
Artist: The Strokes.
Track: The Ize the World.
A cantare un Julian Casablancas appena ripreso: è evidente il fresco risveglio da un lungo sonno da narcotici. Qualcuno gli vuole male, una siringata sul collo (troppi film americani in giro...), e lui si accascia al suolo. Passano le ore, i muscoli sono indolenziti, la voce ridotta uno straccio. Inizia ad aprire gli occhi, ed inizia a cantare.
I think I know what you mean but watch what you say
'cause they'll be try to knock you down in some way
Sometimes it feels like the world is falling asleep
How do you wake someone up from inside a dream?
Ascoltate bene la canzone. E sembrerà chiaro anche a voi. E' appena sveglio da un sonno coatto. Forse qualcuno l'ha narcotizzato, o forse è appena uscito da un lunghissimo stato di coma. Di certo ne risulta un'insostenibile scoglionatezza. Le parole cadono come fossero goce lente di un robinetto rotto. E' una lunga rincorsa verso non si capisce bene cosa. Il cosa è chiaro solo al minuto 2:28. E' una scalata. Un cd (First Impressions of Earth) da comprare anche solo perchè come, il risvegliato Casablancas, interpreta questa strofa. Una scalata. La cima è il luogo della non voce, della stonatura, del rumore. Non c'è suono in cima, e lui ci arriva. Da sentire, a-s-s-o-l-u-t-a-m-e-n-t-e.
I am a prisoner to instincts
Or do my thoughts just live
As free and detachted
As boats to the dock?
Poi si calma, scende il crinale. Sosta all'ombra. E s'incazza, sul finale. Meglio non abbassare la guardia.
P.S. la foto è datata...ma credo sia quella del momento esatto del risveglio.
P.S.S. in realtà la foto l'ho persa...non ricordo più se è quella...
Puntate precedente: Chaos and Creation in the Backyard; Kinks: Face to Face;
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Alle 11 luglio, 2006 21:16, b-and-c
Partiamo dal presupposto che First Impressions Of Heart, 3° album, non è l'unico da comprare anche i due precedenti sono assolutamente da comprare, se pensiamo alle band emerse dal 2000 in poi, beh di discrete c'è ne sono un pò, ma di geniali solo due, una sono i libertines capitanati da Pete Doherty (fottuto genio, che ogni giorno rischiamo di perderlo a causa della sua esagerata dipendenza da dorghe), l'altra sono proprio i strokes, incazzati, ansiosi, frenetici ma anche melodici, con quella voce di Julian Casablancas, certo non intonata, ma in grado di entrarti dentro e cambiarti lo stato d'animo, una ritmica travolgente (Fabrizio Moretti alla batteria e Nikolai Fraiture al basso) e due chitarre (Nick Valensi e Albert Hammond Jr.) che ti lasciano senza parole melodiche e strazianti allo stesso tempo. Se guardiamo bene alcuni cognomi dei componenti ci rendiamo anche conto che c'è un pò di Italia difficile da trovare nella musica (quella buona intendo, quella degna di essere chiamata musica). Quindi a fanculo la critica che li snobba! Poi se siete abituati ad ascoltare inette canzonette commerciali, solari, che parlano di futili storielle d'amore durate una stagione, beh evitate anche di ascoltarlo tanto non vi piacerà perchè non capite un cazzo! Per quanto riguarda in particolare Ize Of The World un capolavoro che nei suoi 4:29 min. riesce a metterti addosso un'ansia che non ti scolli fin quando non finisce tagliata di netto come quando ti svegli improvvisamente da un incubo.
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Alle 11 luglio, 2006 21:26, b-and-c
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Alle 11 luglio, 2006 22:22, Tottoi
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Alle 11 luglio, 2006 22:26, b-and-c
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Alle 11 luglio, 2006 23:31, Andrea&Serena
Effettivamente i N.E.R.D. e i Coldplay sfruttano molto di ciò che hanno imparato dai maestri. Cosa che, sinceramente, fanno anche gli Strokes.
Non mi sbilancio sui N.E.R.D. ma secondo in Parachutes (il primo dei Cold) la genialità c'è, eccome. Il mio album del decennio. Il mio album con parole preferito...mi pare.
Anche se in realtà I coldplay sono di fine anni '90: il primo album è terminato nel Novembre '99. E nasce cmq molto prima. Forse nel 97. Ma sono indubbiamente una band del nuovo millennio, se vogliamo.
Per restare sul tema originalità: neanche gli Strokes sono troppo originali. Io dentro ce li sento i Velvet Underground. Ci sento un certo clima, una certa insofferenza alla vita. Non è un caso che gli ha scoperti Lou Reed....
I Libertines invece non so, ma credo sia più che altro la mia ignoranza a non permettermi associazioni.
Non che poi conti molto: tutti i grandi per diventare grandi devono avere un maestro, e qualcosa su cui lavorare, qualcosa da cambiare, qualcosa da fare proprio. Pochi hanno saputo creare dal nulla. Forse nessuno. Anche se il nome di Rimabud mi scalcia in gola.