Fonte: Macchie di Inchiostro.
«Che Wikipedia sia, ma senza compromessi», così Jim Wales, fondatore della celebre enciclopedia libera e collaborativa, che medita di rendere l’encilopedia nuovamente accessibile agli utenti cinesi.
Wales ha però dichiarato che questo accadrà solo se non verranno chiesti o imposti compromessi sull’indipendenza di Wikipedia. «Una delle cose più importanti per me e per l’intera comunità Wikipedia è che qualcosa si renda disponibile in Cina non sia vista come quello che Google ha fatto, accettando compromessi sul piano della censura».
L’idea di Wales, alimentata dall’entusiasmo degli utenti cinesi, oggi costretti perlopiù ad accontentarsi di una enciclopedia censurata filtrata “per il loro bene” dal regime, è che «un conto è che ci siano modifiche alla policy che possiamo accettare, lo facciamo già in Germania, o sulla qualità, un altro è pensare che occorra chiedere un’autorizzazione al governo cinese per ogni nuova cosa che pubblichiamo», come pretenderebbe il regime comunista.
Secondo Wales le scelte del regime cinese nel censurare Wikipedia rappresentano «un grosso errore» se si considera la neutralità politica che da sempre caratterizza la stragrande maggioranza delle pagine pubblicate dall’enciclopedia.
Le dichiarazioni di Wales non sono casuali. La versione cinese di Wikipedia, nonostante i filtri imposti da Pechino sull’accesso a quelle pagine, già oggi è in piena espansione, potendo contare su qualcosa come 2,7 milioni di pagine, più di 15mila immagini e 85mila voci: tutto materiale realizzato da utenti di madrelingua cinese e letto da utenti di molti diversi Paesi. La crescita è veloce: Wikipedia stima che si superino le 100mila voci entro il 2006.