venerdì, gennaio 12, 2007,19:00
Cinque domande Cinque a....Erica.
Prologo
Sono costantemente ferito dal tempo. Ogni secondo che passa il coltello mi trapassa quanto puo'. Come se dovessi salvare le cose più care dall'acqua che sale sempre di più, mi arrangio come posso. E così, dopo l'intervista a Paola, e dopo l'esperimento avvenuto grazie al buon Scanzi, passiamo ad intervistare con "Cinque domande Cinque" i frequentatori storici di questa piazza. Iniziamo da Erica.

Primo capitolo
Dove quando e perchè nasci?
Sono nata a Premosello, che allora si chiamava solo così xchè non avevano ancora aggiunto Chiovenda in onore di un loro concittadino illustre, in provincia di Novara (attualmente invece è Verbania), in Piemonte, in una clinica privata di ostetricia il 6 aprile 1955 , prima ed unica figlia di due genitori di 31 e 33 anni che mi hanno avuta dopo quattro anni di matrimonio e mi hanno attesa con amore e con la speranza di unire x sempre in me il loro amore profondo e duraturo.

Secondo capitolo
Ci racconti un ricordo della tua infanzia a cui sei particolarmente legata?
Un ricordo della mia infanzia che sempre porto con me è il viaggiare, piccolissima, sulle spalle di mio papà, ben stretta a lui, mentre scia nel prato, dietro a casa, completamente ricoperto di neve in inverno. Ero piccolissima ma come lui adoravo sentirmi scivolare veloce giù x la discesa, l'aria che sfiorava il viso e l'andare fino in fondo x poi ritornare su in cima e riprendere quel bel gioco che solo con lui potevo fare, e le riste e le urla quando andava più in fretta! Ho poi messo gli sci ai piedi anch'io a tre anni e pur non essendo come lui, che faceva anche le gare ed era bravissimo, ho sciato fino a 39 anni godendomi le montagne e l'ebbrezza della velocità su due lamine di sci. Dimenticavo di dire che in quelle prime passeggiate con gli sci, in spalla a mio papà, c'era sempre anche il mio primo cane, bianco buffo e peloso, il Luli, con cui sono cresciuta e che fin dalla nascita è stato il mio amico più caro, affettoso e bellissimo. Tutti dovrebbero nascere con un Luli in casa, che ti vuole bene e che impari ad amare profondamente, xchè anche gli animali sono essere umani da amare e da rispettare!

Terzo capitolo
L'evento o gli eventi che hanno indelebilmente cambiato la tua vita
Un evento che ha cambiato la mia vita è stato senz'altro il frequentare l'università di lingue a Torino, dove sono rimasta x 4 anni a studiare. Conoscevo già bene la città ma il viverci a lungo mi ha permesso di diventare indipendente e libera. E, anche se poi sono tornata a vivere x sempre in provincia, a Omegna, ho conservato l'abitudine di essere indipendente dagli altri e di decidere da sola nelle scelte importanti. La scelta delle lingue straniere è stato un altro punto fondamentale xchè mi ha aperto nuovi orizzonti e la mia passione di viaggiare si è accentuata con la conoscenza sempre più approfondita di altre lingue, che uso correntemente e che mi permettono, in giro x il mondo, di comunicare con i nativi. In questo modo posso conoscere meglio i paesi che visito e le culture e i modi di vivere, fondamentali x aprirsi al mondo e x aprire la mia mente ed il mio sapere a nuove conoscenze senza pregiudizi o stereotipi fasulli
Non tutti gli eventi sono purtroppo stati piacevoli ma sicuramente hanno fatto sì che diventassi una persona con un carattere forte e determinato. Ho dovuto affrontare anche la malattia ed essere passata in quel mondo di sofferenza e di dolore, improvviso ed imprevisto, ma traumatizzante, xchè stai male e ti devi x forza affidare ad altri, ai medici cioè, e sperare che riescano a ridarti la salute, e ti rendi conto che tutta la tua vita è legata a quello e al destino, a cui non avevi mai pensato prima xchè a 24 anni si pensa a tutt'altro, naturalmente, ha lasciato una traccia profonda in me. Al destino non penso mai ma un'altra volta ho dovuto affrontarlo a faccia a faccia, sempre improvviso ed imprevisto, ma determinante x la mia vita, che è di nuovo dovuta cambiare in modo drastico xchè sono caduta a 39 anni da una scala in giardino e mi sono lacerata la cartilagine di un ginocchio. Ho smesso completamente di sciare, ho dovuto riprendere con molta fatica a camminare e x anni ho tribolato x problemi vari. Ancora adesso quando sto ferma x ore, seduta dietro ad una cattedra, se poi scendo le scale zoppico. Questa battuta d'arresto ha condizionato notevolmente alcuni anni della mia vita, ma il dover di nuovo affrontare sofferenze non volute e non cercate mi ha fatto riflettere notevolmente e mi sono resa conto che noi possiamo programmare tutta quanta la nostra vita e viverla come vogliamo solo se il destino, sicuramente già tracciato, ce lo permette.
Possiamo vivere bene o male, frequentare persone positive e utili o negative e dannose, decidere liberamente cosa fare e quando farlo e con chi, ma non siamo assolutamente liberi di prevedere la malattia, la morte, nostra o delle persone che amiamo, e la sofferenza che accompagna sempre queste due realtà devastanti ma non impedibili. Ho dovuto accettare x forza, anche se talvolta con rabbia, l'handicap al ginocchio e ho provato personalmente cosa significa avere delle stampelle, non potersi muovere, affrontare tutte le barriere architettoniche di una città che non pensa a questi problemi e soprattutto la curiosità o l'idiozia delle persone che incontri e che ti rompono con tutte le loro inutili domande perditempo o le battute stupide che non servono a nulla e non ti aiutano se sei in difficoltà.

Il dover stare ferma x forza mi ha però portato un dono insperato: ho iniziato a cucire, a creare bambole, pupazzi ed altro ed ho scoperto di essere decisamente abile nel farlo. Questa certezza è stata confermata anche dal mio sito PupazziePensieri, che è sempre più visitato, da tutte le parti del mondo, e dall'essere sempre più conosciuta anche qui dove vivo. Un hobby nato x necessità sta diventando una gratificante passione da esperta che mai avrei immaginato di avere. Gli ultimi eventi che hanno cambiato radicalmente la mia vita sono stati la morte di una collega e di un mio alunno di 14 anni ammalati di tumore e la morte di mio papà, diabetico sempre curatosi, ma comunque vittima di una malattia tremenda x le conseguenze che lascia nell'organismo. Non so dove ho trovato la forza e la volontà di stare loro vicina ma sicuramente non so se ripeterei simili esperienze xchè è terribile sapere che non ce la faranno comunque ma, che in ogni caso, bisogna dar loro amicizia e amore con tanta pazienza e tanto coraggio, xchè continuino a sperare e a vivere i loro ultimi giorni, di gravi sofferenze, con il sorriso di chi è stato sempre lì con loro. Le lacrime bisogna tenerle ben nascoste, e solo x dopo, x quando se ne sono andati x sempre ...
Quarto capitolo
Dovessi morire oggi che messaggio vorresti lasciare al domani?
amate ed amatevi, senza più guerre odio torture e povertà assurde ed ignobili e abbiate come me la fortuna di aver avuto due genitori affettuosi e intelligenti che sempre mi hanno aiutata, e mia mamma ancora mi aiuta xchè è l'unica persona con cui parlo e di cui mi fido quando ho qualche problema serio da affrontare lei ascolta e consiglia, non dà mai ordini!

Quinto capitolo
Un suggerimento musicale, un libro, una poesia, una quadro, un film: scegli qualsiasi cosa legata all'arte che vorresti condividere con gli altri.
Amo tantissimo i quadri degli impressionisti , in particolare quei paesaggi campestri con i papaveri rossi e le erbe alte sfiorate dal vento, che mi ricordano la mia infanzia con mia nonna che tagliava il primo fieno, nelle calde giornate di maggio e giugno, o il mare così bello e misterioso che loro hanno dipinto tanto spesso ed in tanti modi diversi.
Ma mi piacciono tantissimo anche i quadri dei Preraffaelliti con quei visi di donna belllissimi che tanto ricordano i visi delle donne dipinti da quel grande uomo d'arte che fu Raffaello Sanzio, unico ed irripetibile.
E se volessi condividere un libro, tra le migliaia che ho letto e di cui non saprei assolutamente fare una scelta , io aprirei o una pagina delle lettere di VanGogh al fratello Teo o una pagina dei Vangeli di Gesù o i primi versi di quello splendido poema dell'Antico Testamento che è la più grande testimonianza dell'amore di un uomo e di una donna e comincerei a leggere...

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scritto da Andrea



3 Commenti:


  • Alle 12 gennaio, 2007 20:30, Anonymous Anonimo

    Andrea, se non ci fossi, ti dovremmo inventare !!!
    1 Kiss erica

  • Alle 12 gennaio, 2007 23:07, Anonymous Anonimo

    Ciao Andrea, è bello scoprire attraverso queste righe il pulsare vivo di una persona. Thanks.

    e poi, un invito al viaggio:
    http://think.turns.it/?p=479

    see you soon
    m

  • Alle 12 gennaio, 2007 23:54, Blogger BLOG NEWS

    Ciao complimenti per il blog bellisimo.Stavo leggendo il blog di erica così mi sono piombato subito sul tuo blog.Complimenti per tutti i post veramente interessanti infine ti invito a visitare il mio blog http://newsfuturama.blogspot.com/ ciao

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