sabato, settembre 30, 2006,15:13
Aumentare le tasse? Io?
E pensare che era partito benino, cioè come un normale governo italiano, questa poltrona a te questa a me, tu vai in commissione bilancio, tu come sottosegretario, ops ci manca una poltrona, vabbè facciamo qualche ministro in più e stiamo apposto… eccetera eccetera. L’ignoblie quanto consueta spartizione del potere era avvenuta, ma niente di sorprendente, poi addirittura una ventata di modaiolo liberismo con bersani grande condottiero che fa quello che avrebbe voluto fare, o forse crede di aver fatto il buon silvio, ottimo bersani, solo che nessuno era contento, certo gli si toglievano i privilegi, solo che i tassisti hanno fatto i cattivi e sono stati accontentati, i farmacisti e gli avvocati non hanno abbandonato il loro ruolo, hanno solo contestato e quindi si tengono il decreto anche se non gli piace, tanto in fondo sono tutte categorie di ‘destra’ quindi va bene così. E poi arriva Telecom… che fino a prova contraria è una azienda totalmente privata, e allora perché la presidenza del consiglio deve indicare al C.d.A. di una azienda PRIVATA come deve contenersi in caso di un riassetto societario? Se non sbaglio, ma non ne sono poi più così sicuro non siamo in un regime…o sì? Naturalmente il prode si è affrettato a smentire che avesse dato personalmente delle indicazioni di quel tenore, ma l’ha fatto rovati, una responsabilità oggettiva ci sarà pur stata da parte di prodi, ma anche se non ci fosse stata la cosa più grave non è questa ma quando parlando con i giornalisti ha detto apertamente che il governo DEVE essere informato delle decisioni prese da Telecom, con tutto il rispetto personale che ho nei confronti di una persona un po’ noisa, certo non un grande statista ma comunque una persona intelligente, professore, MA CHE STAI A DI'?! Una azienda autonoma deve informare il governo per una strategia aziendale da adottare? Mi ripeto prof., Ma che stai a dì!? Evidentemente di liberto è altamente contagioso. Sì vabbè poi l’opposizione fa il suo lavoro e ne chiede assurdamente le dimissioni, come per dire tu ti devi dimettere tanto poi se capita a me mi dimetto col cavolo!

Infine la finanziaria e qui ci divertiamo. Come giudica il nostro presidente-chierichetto l’aumento dal 41% al 43% dell’aliquota dell’Irpef sullo scaglione superiore ai 70.000€, non è un aumento della tassazione? L’aumento dell’imposizione sulle rendite finanziarie al 20%, non è un aumento della tassazione? Ah, tanto per chiarire le rendite finanziarie non sono solo quelle di Benetton o di Agnelli, sono le rendite che tutti noi incassiamo se abbiamo fatto un piccolo investimento su bot azioni bond o semplicemente sui soldi lasciati a maturare su di un conto corrente, quindi presumo che tantissime persone andranno a pagare ancora più tasse di prima… La supertassa sui “suv”, non è per caso un aumento della tassazione? L’accostamento suv-ricchi poi è proprio da risate, quelle macchine orribili si possono acquistare richiedendo un finanziamento anche sul 100% del valore della vettura per poi andare a pagare per l’eternità o quasi una rata sui 300€, persone del genere si possono definire ricche? ”No, io non aumenterò mai le tasse”. No infatti è solo una REDISTRIBUZIONE (brrr) del reddito in vero spirito comunista, ma non era democristiano prodi?! La cosa più triste però è che tutta questa vicenda mi ha fatto essere d’accordo con mastella:”…non ci sto a una finanziaria che azzanna i presunti ricchi a favore di una esproprio proletario...”. In sostanza, sei “ricco”? Sei stato bravo nel tuo lavoro? Più sei bravo e produttivo più io ti tasso, sì, gran bel messaggio, è come se più i ragazzi vanno bene a scuola più li si penalizza. Geniale!
scritto da Tottoi



0 Commenti:


Cerca nel sito
Iniziative
  • Scopri come dare voce al Darfur

  • Scopri come dare voce al Nepal

  • green apple

  • drop outs cafè

  • Meltin'Pot

  • Anna

Commenti recenti
Home page Home Page Paniere di discussione Blogs For Nepal Popolo dei cieli grigi Photoway photoblog momoemomo photoway Contattaci Square Gallery Square 9
Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.