martedì, settembre 19, 2006,20:19
Tutto Strappato.
Ci pensavo proprio oggi: una scuola utile non è quella che prepara alla vita vera? Immagino di sì. E cosa sarebbe più utile, oggi, di conoscere la cultura di coloro che dovrebbero essere i nostri principali interlocutori?
Un corso capace di far capire a tutti l'Islam. Quanti realmente sanno di cosa parliamo quando parliamo di mussulmani? Pochi, vero? Ebbene, in un momento cruciale della storia, in cui "uomini dalla singola vita si trovano ad affrontare ciò che, secoli addietro, erano sequele di generazioni ad assorbire, a metabolizzare, a digerire o rigettare", diverrà mai nostra priorità conoscere l'interlocutore (o il nemico, per alcuni)?

Non nascondo il mio pessimismo: una terza guerra mondiale in atto, milioni di persone che vivono in tutto il mondo col fiato della morte sul collo. E non più in quelle che apparivano, ai nostri occhi occidentale, lande lontane. No. Londra, New York, Roma, Parigi. Le capitali del "nostro" mondo. Ed ora si che possiamo sognare una guerra fredda che il nostro nemico non ci concederà, avendo come scopo ultimo conquistare Roma. Far scegliere il cristiano infedele tra la spada e l'Islam.

Il nostro nemico. E' possibile sperare in un futuro seguendo chi vuole lo scontro finale sullo stesso piano? E' banale, me ne rendo conto, ma il fuoco spento col fuoco...
Dialogo.

"ma ciò non toglie che i musulmano hanno davvero rotto il cazzo"
Quando la gente, molta gente, urla queste parole, possiamo immaginare di avere speranza? C'è tutto il destino del mondo in questa frase. L'ignoranza, l'odio, lo stesso identico comportamento di chi viene accusato di aver rotto il cazzo.

Non sto mettendo in gioco i miei valori, il mio essere o meno pacifista. Sto parlando di guerra. E' una guerra. Da una parte la jihad, dall'altra il mondo occidentale e, c'è da sottolinearlo milioni di volte, l'Islam che non accetta la jihad. Perchè c'è un Islam che vede in questo versetto
"Nessuna costrizione nelle cose di fede" (sura 2, 256)
la possibilità di un Islam diverso. E' un discorso complesso. Non ho intenzione di esaurirlo con questo post. Vorrei piuttosto tornare alla guerra in corso. Possiamo scegliere di combatterla, sfoderando la spada, come sperano gli jihadisti. In questo caso dobbiamo probabilmente prepararci a soccombere, o quanto meno a soffrire molto. E' un nemico immensamente più forte di noi, e i dati demografici non lasciano sperare in nulla di buono.
Oppure possiamo finalmente, dopo secoli di guerre, dare una possibilità al dialogo. Appoggiare l'Islam moderato e riformista e "liberale". Servono soldi e buona volontà. I primi si trovano, basta rinunciare alle guerre idiote che facciamo. La seconda, forse, ci condannerà.

Hai ragione, Marco, le nuvole stanno preparando una gran tempesta. E la pioggia che già è iniziata deve farci reagire. Tu come reagiresti?
scritto da Andrea&Serena



6 Commenti:


  • Alle 19 settembre, 2006 21:02, Anonymous Anonimo

    bel quesito, Andrea
    molti inveiscono contro l'islam ma in effetti inveiscono contro i fondamentalismi, xchè non conoscono l'islam moderato, la cultura e la civiltà che no ha nulla a che fare con la jiad ....
    io spero proprio che non ci sarà nessuna guerra, ma che chi ha il potere, anche quello religioso, come il papa, usi maggior buon senso ....
    e un po' di riflessione xchè basta pocco x appiccare il fuoco , un fuoco che noi non vogliamo
    io desidero la pace e spero che il dialogo e la pace di Giovanni Paolo II tornino con altri a riportare maggior equilibrio
    grazie, Andrea !

  • Alle 19 settembre, 2006 23:33, Anonymous Anonimo

    http://think.turns.it/?p=414

  • Alle 19 settembre, 2006 23:47, Anonymous Anonimo

    ma per favore

  • Alle 20 settembre, 2006 08:49, Blogger rain rongpuk

    Bell'intervento...è vero qui sappiamo ben poco dell'islam, io per prima.
    Usiamo tutti la parola musulmano per indicare colui che crede nell'islam non sapendo che la parola muslim altro non vuol dire che MONOTEISTA, quindi cristiani, ebrei, islamici...siamo tutti muslim...
    Questa "sottigliezza" me l'ha fatta notare qualche anno fa un'amica di Istanbul, una donna islamica moderata, arrabbiata con i fedeli estremisti che usano i testi di fede per fomentare l'odio e con tutti coloro che sono male informati. Mi ha sempre detto: ogni fede ha messaggi di pace.

  • Alle 20 settembre, 2006 08:59, Blogger Andrea&Serena

    Cito ancora Jim Momo, che su questo tema sta scrivendo cose ottime. E cito una cosa che forse non gli renderà giustizia tanto è banale:

    "Si può far notare al Papa che il Cristianesimo avrà anche incontrato la ragione del pensiero greco, ma ugualmente, per secoli, ha continuato a diffondere e a mantenere la fede mediante la violenza, fino all'incontro con un altro tipo di ragione, quella dell'Illuminismo, che l'ha costretto a deporre le armi?

    E' possibile, per esempio, dire che anche l'Islam ha incontrato - e ha poi smarrito - la ragione, come ha rivendicato il Re del Marocco? Oggi, certo, è chiamato a recuperare il rapporto con la ragione, ma Mohamed VI - e non Benedetto XVI - ha colto il punto esatto in cui l'Islam si è separato dalla modernità. Il divorzio tra il Dio islamico e la ragione si è consumato in epoca medioevale, quando Mhoammed al Ghazali codificò l'immutabilità del Corano, offuscando l'eredità di Averroé."

  • Alle 20 settembre, 2006 17:25, Blogger Eleonora

    rispondo al link di marco...
    è vero,nelle scuole si dovrebbe parlare di più di integrazione,delle culture che già adesso sono tutt'intorno a noi e incrociano in ogni istante le nostre vite. E se ne dovrebbe parlare criticando, ma anche rafforzando il valore della nostra esperienza culturale che, sebbene abbia portato ad abberrazioni quali l'economia autodistruttiva degli americani, ha anche portato al riconoscimento dei diritti dell'uomo e al loro rispetto (almeno teorico).
    Ecco, secondo me su questo dovremmo soffermarci, sulle parole di Voltaire: "Non condivido ciò che dici ma farò di tutto perché tu lo possa esprimere". Questo secondo me reppresenta il punto di forza della cultura occidentale. E forse questo dovrebbe essere scritto in ogni aula scolastica al posto del crocifisso (che rappresenta un'ideologia e non una cultura).

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