Sul piatto c’erano 110.000,000 euro da distribuire tra le 65 iniziative presentate dagli studenti. Soldi che in base alla Legge nazionale n. 429 sono da destinare ai progetti culturali e sociali presentati dai singoli studenti.
27 di queste sono state scartate, per motivi di varia natura. Per Meltin’pot, ad esempio, tra le motivazioni è possibile leggere: “Iniziativa non rispondente ai criteri e obiettivi del bando. Periodico sostenuto da troppa pubblicità”.
Ma secondo quali criteri un progetto è valutato? Il bando diceva espressamente:
“priorità alle iniziative tendenti a promuovere una capacità di aggregazione di studenti di più Facoltà, ad utilizzare strutture di Ateneo e a stimolare una partecipazione attiva della componente studentesca all’organizzazione e alla fruizione dell’iniziativa.”E qui è favoloso scoprire come Meltin’pot, che aggrega nell’aula B della facoltà di Scienze Politiche di Roma Tre oltre 50 studenti delle tre università romane con contributi che iniziano ad arrivare da tutta Italia, per la commissione giudicante non vale quanto la terza edizione di Roma Tre che balla. Non fosse che tale gargantuesca festa (saranno spesi 6.000) non si terrà nei locali universitari, bensì al Loft o alla Saponeria. Ma ne siamo certi: gli studenti affluiranno da ogni dove, da ogni facoltà, da ogni università.
Chiariamo subito: non protestiamo per non aver ricevuto migliaia di euro. Perché in questo anno di Meltin’pot, con le nostre forze, autotassandoci, setacciando la città a caccia di sponsor, siamo riusciti a crescere fino ad ottenere dal Tribunale Civile di Roma il riconoscimento come testata giornalistica. Ed ogni mese riusciamo a tirare 5.000 copie. Senza avere nessuno dietro, ma poggiando su un immensa voglia di fare.
A moi avviso i soldi non sono stati distribuiti con equità. E dunque citare così tante volte Meltin’pot serve solo a sottolineare quale comportamento scandaloso e censurabile abbia tenuto la commissione, dalla quale ora ci aspettiamo chiarimenti sostanziosi ed immediati.
Due progetti della tipologia “editoria” sono passati. Uni Roma Radio, per l’ammontare di 6.000 €. E lo Yield, una rivista –esteticamente molto gradevole- di partito (e lo si capisce bene dal grande logo della lista RDS presente tra le sue pagine) che in quattro anni non si è minimamente avvicinata a ciò che noi abbiamo fatto in un anno. E che, di certo, non presenta una pluralità di punti di vista inerenti all’oggetto dell’iniziativa presentata (come richiesto dal bando).
Quello che ci chiediamo, concludendo, è perché si è scelto di coprire con un bando tanto articolato, quella che è stata una pura e semplice redistribuzione del malloppo tra le iniziative dei partiti, messa in atto dalla commissione, formata da esponenti degli stessi partiti.
I soldi dell’università oltre ad essere un premio e un riconoscimento al lavoro svolto finora potevano contribuire in maniera decisiva per una nostra crescita sia a livello di tematiche trattate che come tiratura.
Continueremo con le nostre sole forze, come abbiamo fatto sempre finora, senza contare su aiuti politici in modo da garantire la libera informazione sui fatti.
Dal numero di Aprile di Meltin'Pot
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