mercoledì, aprile 25, 2007,09:51
Breve viaggio nella realtà liberale: i Riformatori Liberali (hidden track)
Dopo la prima e la seconda puntata...

7- Quindi quello cosa ci aspetterebbe se voi saliste al governo? A cosa somiglierebbe l’Italia? All'America del 18 ore di lavoro al giorno? All'America dei poveri che non possono curarsi?


Innanzitutto una precisazione. La storia che in America i poveri non possono curarsi è un clamoroso bidone costruito dai liberal e ingigantito dalla sinistra italiana, nonchè da parte della destra. A sentire Mario Seminerio, l'economista conosciuto in rete con il nome di Phastidio, in America vengono spesi milioni di dollari per garantire assistenza sanitaria pubblica a chi non può permettersi l'assicurazione privata. Secondo il noto blogger libertario "Liberty First" esistono in America cittadini che con l'assistenza pubblica hanno ricevuto l'innesto di cinque bypass.
Tuttavia, per quanto riguarda noi libertari, è ovvio che il sistema sanitario americano, per come è stato appena descritto, presenta dei seri problemi. I fondi pubblici, infatti, in un sistema basato su assicurazioni private, finisce per alterare il libero mercato. Se infatti è possibile ricevere cure pubbliche a spese altrui, perchè pagare una assicurazione privata? Basta sedersi ed attendere che qualcuno paghi per noi. A quel punto si ripropone la situazione del capitalismo italiano malato: se accanto al privato interviene il pubblico, finisce che non solo il
servizio pubblico, ma anche quello privato diventa scadente. E' il caso delle scuole private italiane, tristemente note ai più per le promozioni regalate... Noi libertari al contrario vorremmo una massiccia privatizzazione e un progressivo smantellamento del settore pubblico, allo scopo di consentire il massimo della qualità del servizio ed il minimo del
costo garantiti dal concetto di concorrenza. Se il mercato è veramente libero si arriva alla creazione di fasce low cost che consentono di accedere ai servizi anche ai meno abbienti, senza bisogno di fenomeni assistenziali, che gravano sulle spalle dei contribuenti, o di servizi
pubblici della qualità che tutti conosciamo. Quanto ai poverissimi, che non hanno possibilità di accedere al mercato, in verità una minima parte della popolazione, noi proponiamo varie soluzioni, che vanno dal welfare to work, ossia un sistema di investimento dello stato sui cittadini senza lavoro volto ad inserirli nell'ingranaggio della società, alla forma anarchica dell'end welfare, ossia un sistema di smantellamento del welfare che consente ai cittadini di non pagare le imposte qualora dimostrino di aiutare direttamente le fasce più povere garantendo loro servizi (in poche parole i ricchi possono detrarre dalle imposte la beneficienza).
Quanto al discorso delle 18 ore al giorno: in una società anarcocapitalista o minarchica, non credo un'azienda sia tanto folle da imporre condizioni di lavoro disumane ai propri lavoratori, perdendo dunque forza lavoro a vantaggio delle concorrenti.

8- E chi non merita? Chi, per sfortuna e natura non è capace di svolgere bene alcun lavoro? E' destinato ad una vita da homeless?

9- In Italia, libertariamente parlando, la situazione è tragica. E in un certo senso siamo spacciati: realisticamente come pensate di ridurre i poteri sindacali? Se ci penso mi vien da ridere. Mi vengono in mente le barricate, e l'incapacità della sinistra al dialogo su questi temi. Sarebbe confrontarsi con un muro. Nel mondo invece? C'è un paese in particolare verso il quale sperate di trascinare la nazione?

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scritto da Andrea



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