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Mi hanno chiesto, le piacerebbe conoscere Kate Moss? Beh, certo che mi piacerebbe, ho risposto e mentre andavo verso il suo tavolo mi sono chiesto: di che diavolo potrei parlarle?». Non invano laureato a Eton, Cameron si è ricordato del fatto che la modella possiede un’abitazione nella sua circoscrizione, quella di Oxford, colpita dalle forti inondazioni di quest'estate: «E’ un piacere conoscerla, mi dispiace per l’allagamento nella sua casa, so che il suo pub è stato inondato, so che le piace andare al pub ma ho parlato col propietario e riaprirà in sei mesi», ha esordito il leader tory, che dopo aver "cinguettato" per un po’ si è sentito rispondere: «Però, lei sembra una persona veramente utile, posso avere il suo numero di telefono?». Insomma, non in grado di riconoscere il leader dei Tories, lei l'aveva preso per un idraulico. Da buon politico, Cameron l’ha presa però con filosofia: «Sono tornato al mio tavolo e ho detto: la buona notizia è che ho conosciuto Kate Moss e mi ha chiesto il numero di telefono. Quella cattiva è che crede che io abbia a che fare con le fognature».p.s. comunque è troppo bello mettere le foto delle gnocche a corredo di una notizia. Ora capisco repubblica.it
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La cosa più divertente della giornata.
Via Gilioli
Avvertenza: questa è una storia di quelle che innervosiscono il contribuente già stanchino di foraggiare con i suoi soldi gli sprechi di pochi eletti. Quindi se siete di cattivo umore pensando alla vicina scadenza fiscale non leggetela neppure.
E’ una storia che io farei iniziare dal blog di Clemente Mastella, anzi dall’ultimo post nel quale il ministro esprime solidarietà ai redattori del giornale dell’Udeur, Il Campanile.
Clemente non lo scrive apertamente, ma si riferisce al fatto che alla redazione del quotidiano l’altro giorno è arrivata la polizia giudiziaria, spedita nell’ambito dell’inchiesta Why not.
Bene, si spera che i poliziotti abbiano trovato quello che ha trovato anche il nostro collega Marco Lillo, e che sarà pubblicato su “L’espresso” domani.
Vale a dire che il quotidiano dell’Udeur (finanziato da tutti noi in ragione di 1.153.000 euro l’anno per 5.000 copie scarse vendute) ha usato i suoi soldi nel seguente modo:
* 40 mila euro versati a Clemente Mastella stesso per collaborazioni giornalistiche.
* 14 mila euro per l’acquisto di torroncini di Benevento spediti dai coniugi Mastella agli amici.
* 12 mila euro versati allo studio di Pellegrino Mastella, figlio di Clemente.
* 98 mila euro per viaggi e trasferte di Sandra Mastella (moglie), Pellegrino Mastella (figlio), Alessia Mastella (nuora) ed Elio Mastella (figlio).
* 1.150 euro per beni acquistati al centro commerciale Cis di Nola da Sandra Mastella.
* 4.000 euro per la benzina del Porsche Cayenne di Pellegrino Mastella.
* 36.000 euro per un contratto con la società Acros, di cui è socio al 50 per cento Pellegrino Mastella.
E così via: fino all’assunzione come giornalisti al Campanile di Pellegrino e Alessia Mastella, e altro ancora.
Chi vuole leggersi tutta la storia la trova domani su “L’espresso”.
Io mi limito a sottoscrivere la piena solidarietà che il ministro esprime ai giornalisti del Campanile: se i soldi finiti alla famiglia Mastella fossero stati divisi tra loro, sarebbero molto più benestanti.
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