La Uil è un sindacato che mostra, molto spesso, autonomia di giudizio e di azione rispetto alla propria parte politica naturale. Il centrosinistra.
Non ha sudditanza psicologica, al contrario della Cgil.
E non ha mai agito con finalità antiberlusconiana.
Lo dimostra anche adesso.
Le parole del suo leader, Angeletti sono chiare:
“Non saremo ancella del governo”.
Ma non basta, perché Angeletti non crede alle parole del ministro Padoa Schioppa sui conti pubblici:
“Non siamo al ‘92, è cambiato lo scenario, sono mutati gli obiettivi. Noi siamo convinti che tenere i conti in ordine non è solo una necessità ma un dovere. Noi siamo contrari alla politica dei due tempi. Non si esce dalla crisi prima risanando e poi puntando allo sviluppo. Siamo d’accordo che il debito pubblico sia il vero fardello per il paese ma bisogna abbandonare l’illusione che questo problema si possa risolvere tagliando la spesa pubblica: la politica per lo sviluppo è l’unica strada da seguire”.
L’affondo più forte, però, il leader della Uil lo riserva a quanti si dimostrano intenzionati a cancellare la legge Biagi, poiché sostiene Angeletti le:
“leggi sul mercato del lavoro devono semplicemente essere migliorate e completate”.
E non già abolite!
Sembra di sentir parlare un uomo del centrodestra.
Invece è solo un sindacalista “illuminato”, e che ha a cuore le sorti dei disoccupati.
Diversamente da quanti propongono l’abolizione della legge Biagi!