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Però è stato un richiamo, quasi un obbligo che sentivo.
Non ho nulla da dire, non un saluto, non un ricordo commosso.
Le sue ultime parole erano stracolme d'odio. Sudavano cattiveria, i suoi libri, provocandomi brividi di terrore. Era vedere scritto su un libro ciò che molti, troppi, urlano per le strade. L'odio. Dopo una vita vissuta dicendo ciò che molti non potevano permettersi, ha deciso di mettersi dalla parte del banale, del rozzo. Non potevo non immaginarmi una vecchia divorata ed incattivita da una malattia.
Circa 80 anni fa dio raccolse un po' di materia e creò una sola persona. Una sola persona dall'ego certamente ipertrofico, una persona non comune. Di quelle che lasciano il segno. Ma la materia non sempre è stabile. E mutevole si scisse, crebbe ben distinta l'una parte dall'altra, con qualche anno di differenza, a Firenze. Una parte col nome di Tiziano Terzani. Una parte col nome di Oriana Fallaci. Poi la materia si ricongiunse, sconfitta dallo stesso nemico, segno evidente che quell'ospite maledetto esisteva ben prima della scissione, ben prima di loro. Ed ora sono di nuovo uniti.
Lo yin e lo yang.
Ecco forse solo questo volevo dire.