Un pistolotto sull'importanza dei rapporti economici Italia Cina, un discorso di rito sulla politica internazionale, un paio di altre questioni.
Poi arriva il momento triste, il momento in cui devi dirglielo, il momento in cui vorresti chiedere loro giustizia per gli ottantacinque milioni di persone che hanno ucciso più o meno ferocemente, in cui vorresti avere spiegazione sul perchè otto milioni di persone vivano nei lager cinesi, in regime di schivitù completa. Per non parlare di 700 milioni di persone che sopravvivono in uno stato di segregazione politica e civile.
Deglutisce il delegato itaiano e ci prova, lo dirà questa volta. Lo dirà. La goccia di sudore scende sulla fronte. Il groppo in gola sale....
Ne esce l'ennesimo sorriso di circostanza e tutti a casa.
Questa volta ci riprova Prodi. Le aspettative sono disastrose, come di consueto, quando c'è di mezzo il professore. Qualcuno pensa che inizierà subito ad allacciare rapporti commerciali distruttivi per il nostro paese a vantaggio della Cina. Altri ritengono che porterà come souvenir le foto autografate di qualche nazicomunista cinese a Diliberto, a Rizzo e ad Agnoletto. Io penso che si limiterà a bofonchiare.
In tal caso, però, il professore sappia che stavolta non ammetteremo errori, nè ritardi, nè posticipazioni.
Il regime di Hitler ha ammazzato 6 milioni di persone ed è stato condannato all'unanimità, con giornate della memoria mondiali che incitano non dimenticare affincè non si ripeta mai più. La dittatura nazicomunista cinese, in 50 anni, ne ha trucidate quindici volte tante, fra il silenzio dei media italiani e non. Non possiamo ancora una volta tollerare che l'orrore venga cancellato e dimenticato dalla politica, se non persino giustificato da alcune fazioni interne al governo italiano, sempre pronte invece ad incalzare gli USA su Gunatanamo e altri episodi di questo tipo.
Se Prodi vuole parlare di sua spontanea volontà, saremo tutti felici, altrimenti lo faremo parlare noi a colpi di firme raccolte.
Non è più lecito esitare: vogliamo Gao Zhisheng libero.