...cioè perché quando è arrivato all’Inter, nel ‘97, sono stato tra le migliaia di tiepidi tifosi a reinventarsi un entusiasmo quasi perduto per i colori della squadra. E ho convinto mio padre, già sulla settantina, ad abbonarsi con me al secondo anello.Ne è seguito, com’è noto, un lustro di spaventevoli disastri calcistici, compreso un derby perso sei a zero che ancora ogni tanto mi appare in sogno.
Ma per me quegli anni di secondo anello hanno significato andare a prendere papà, la domenica all’ora di pranzo, e viaggiare con lui mezz’ora abbondante nel traffico, dal Ticinese a viale Caprilli.
E nell’attesa leggera della partita, chiacchierare con lui di tutto e di tutti, del passato e del futuro, degli amori e dei dolori, come non ci succedeva da anni.
Da Piovono Rane
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