PrologoChe anno era? Il 2002? Grazie Roby prosperava, col Mastro Lunardi si aprì un gruppo niente male, Morisi gironzolava per l'Italia a rilasciare interviste (la prima a me però!), Francesco si autointervistava. E spuntò Gianluca Perlongo. Ovviamente se pensate che io ricordi come e perché sbagliate di grosso. Di certo c'è che poi la Sicilia venne colpita da un terremoto mica male (e quel "Ti siamo tutti vicini Gianluca!" in prima pagina ne è un ricordo) e Gianluca limitò la sua presenza online. Poi io limitati la mia per non so bene quale motivo. E ci si perse di vista per quasi 5 anni.
Poi girovagando per google lo ritrovo un po' qua e un po' là. E, il 19 Luglio 2006, una sua email con oggetto "Amicizie Lontane..." ci rimette in contatto. E ci regala funambolici e fantasmagorici progetti che, ne sono sicuro, prima si concretizzeranno.
Nasco l'8 Marzo 1987 a Partinico, sperduta sub-provincia del palermitano occidentale, da una donna quarantenne e un uomo in cammino avanzato verso i cinquanta, alle 24.00 passate di un giorno mondialmente riconosciuto come festa dell'orgoglio e della lotta femminile. Difficile dare un perché! Riuscirebbe mai qualcuno a tracciare un vademecum dell'alchimia mentale della procreazione? Kessel diceva che ogni uomo nasce gemello, racchiude in se colui che è e colui che crede di essere, ad oggi penso di essere un'ottima via di mezzo!Primo capitolo
Dove quando e perché nasci?
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Secondo capitoloScavando negli anfratti più remoti della memoria la prima cosa che ricordo è la nenia di mia madre che accompagnava il mio lento scivolare verso il sonno, quello a cui sono legato a doppio nodo è senza dubbio la nascita di un bimbo, nel 2005, a metà fra un nipotino, un cuginetto e un fratellino, una di quelle piccole creature che anche solo stringendoti la mano ti impongono di riflettere, spoglio di tuttoi, sulla stupidità umana che li rifiuta e rinnega e che vede il loro qualcosa di cui aver paura e non un bel pezzo di vita, intesa come amore.
Qual è il primo ricordo della tua infanzia?
Terzo capitoloL’aver abbandonato la scuola a 16 anni, seguendo il falso mito dell’uomo che trova la propria libertà solo attraverso il rifiuto di ogni regola, responsabilità o limite, una voglia di vivere libertaria e libertina, trasfigurata col tempo in fucina di una coscienza di cui comincio ad avvertire sempre più il peso e l’importanza. C’è chi estranea il prossimo perché difforme dalla regoletta del “investo e capitalizzo”, io preferisco stare con chi professa il “dono e sorrido” che non è una versione moderna di quanto professava San Francesco, bensì una ribellione ad una forma mentis unisona.
L'evento o gli eventi che hanno indelebilmente cambiato la tua vita
Quarto capitoloDovessi morire oggi non mi curerei tanto di lasciare testamenti spirituali o profezie, lo afferma Galeano e lo riprende Terzani, la storia dell'uomo è incomprensibilmente ciclica, il domani muterà in convinzioni, pensiero e modi di fare del tutto inconcepibili per i naufraghi del passato, dovessi morire oggi direi che il tirannide è mediocrità, che legge è abuso, riecheggerei una massima di Krauss: Ben venga il caos, perché l'ordine non ha funzionato.
Dovessi morire oggi che messaggio vorresti lasciare al domani?
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Quinto capitoloHo visto le migliori menti della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate, isteriche, nude trascinarsi per strade di negri all'alba in cerca di droga rabbiosa. Altro non è che l'input della più celebre poesia di Allen Ginsberg ed al contempo, a mio avviso, il miglior manifesto di una generazione, la Beat, che si ribellava al potere e alle restrizioni mentali attraverso l'arte, la letteratura e la musica.
Un suggerimento musicale, un libro, una poesia, una quadro, un film: scegli qualsiasi cosa
legata all'arte che vorresti condividere con gli altri.
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