Altro che Tarantino.
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Ma se uno di destra avesse fatto lo stesso, direte voi, avresti la stessa posizione? No. E sapete perché? Perché la destra è moralizzatrice, bacchettona e bigotta. La destra italiana è uno schieramento di scandalizzati portatori del vessillo del giusto e dello sbagliato. E non mi parlate della destra liberale. L’ala liberale della destra italiana è ridotta a un manipolo di taradasci impettiti che scrivono saggi saggi sul foglio ma poi non contano una mazza quando si fanno le leggi. A sinistra è normale che ci siano più puttanieri, cannaioli, lesbiche, gay e feticisti del piede. Perché a sinistra c’è forse, nel bene e nel paolocento, più senso del ridicolo.No, non è che grosso più di tutti per questo brano. Era solo per citare.
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Non ci fu entusiasmo plebiscitario quando nel 2005 i radicali scelsero di stringersi in un abbraccio (sin ora soffocatorio) con i socialisti di Boselli. E’ così, sotto l’effige di un loquacissimo Salmone, che vedono la luce nello stesso anno i Riformatori Liberali, grazie all’impegno di Della Vedova (attuale segretario nazionale ed unico eletto del partito, nel gruppo di Forza Italia) e Palma, Taradash e Calderisi.
Parliamo di questa piccola (7668 voti appena alle ultime politiche) ma rivoluzionaria –per lo stanco scenario politico italiano- realtà con Jinzo, iscritto ai Riformatori Liberali, responsabile del sito internet NeoLib.it e “agitatore di coscienze libertarie”.
Lo faremo in due articoli. Il prossimo sarà on-line la settimane prossima.
Ciò che ci distingue dai radicali può sembrare sottile, poichè spesso insieme a loro ci troviamo a lottare per fini comuni. Per quanto riguarda lo stile, intanto, siamo di certo più moderati di loro, nel senso che riteniamo gli scioperi della fame, i brindisi all'urina e i presepi gay del tutto inutili, se non addirittura controproducenti.
Dal punto di vista dei contenuti, ancor più si delinea una frattura netta tra i radicali e il nostro movimento, a partire dal background culturale, che per i radicali è legato alla tradizione liberalsoscialista italiana, rappresentata dal partito D'Azione, da Rosselli e Gobetti; per noi al contrario fa riferimento alla scuola austriaca, e ai Libertarians americani, con Hayek, Rothbard, Mises, Friedman e l'oggettivista Ayn Rand come intellettuali di riferimento.
Per quanto riguarda le politiche energetiche ed ecologiche siamo favorevoli al nucleare, mentre i radicali, da questo punto di vista, sono arroccati ancora su posizioni conservatrici. Abbiamo maggiore premure sulle questioni liberiste rispetto a loro, nel senso che ospitiamo nel nostro movimento persino pensatori anarcocapitalisti.
E sui temi etici?
Siamo più moderati, pur essendo sempre e comunque favorevoli all'eutanasia, alla depenalizzazione o legalizzazione della droga, alle unioni civili omosessuali. Di certo non siamo anticlericali come loro, cioè non abbiamo la presunzione di sventolare bavagli ai danni delle gerarchie ecclesiastiche nel paese più clericale del globo, come spesso i radicali sembrano intendere; semmai abbiamo intenzione di avversare le posizioni dei politici inginocchiati, nonchè i privilegi statali concessi ad ogni organizzazione parastatale, chiesa inclusa. Ma senza dimenticarsi della battaglia antisindacale, che al contrario i radicali hanno lasciato nel cassetto. Mi fermo qui e non vado a rintuzzare i cugini radicali dopo la cura socialista, altrimenti bisognerebbe chiedere loro cosa effettivamente c'entri la scuola pubblica al cubo con il liberalismo.
Come considerate le adozioni nel caso di una coppia gay?
Tendenzialmente contrari. I figli hanno il diritto ad avere un padre ed una madre etero e non possono di certo essere attribuiti casualmente dal giudice ad una coppia omo o etero in base alla posizione su una lista. Non abbiamo la presunzione politicamente corretta della sinistra di normalizzare forzatamente qualunque tema etico. Siamo in tutti i casi aperti al confronto.
E perché il centro-destra? Non dire perché è antistatalista: io questo grande alleggerimento della presenza statale nella mia vita economica ed etica non l'ho sentito durante il governo Berlusconi. Il Berlusca, in fondo, è una socialdemocratico travestito da liberale. Ma liberale italiano...e quindi simil socialista. Come dire: ‘na schifezza, dal vostro punto di vista. O no?
Certamente il centro destra non è liberale. Probabilmente paradossalmente è troppo di sinistra, a causa dei fermenti socialdemocratici della maggioranza della coalizione, per non parlare del socialismo corporativo ancora sostenuto dalla destra sociale di Alemanno.
Berlusconi aveva promesso la rivoluzione liberale e non è riuscito a realizzarla. Questo è un dato di fatto. E allora la domanda sorge spontanea: perchè Berlusconi e non la sinistra? A questo si risponde con una metafora calcistica inoppugnabile: a destra un liberale ha dalla sua parte la politica estera filo-occidentale ed atlantista. A sinistra c'è l'equivicinanza tra Israele ed Hezbollah e la keffiah di Diliberto. A destra un liberale ha la possibilità di discutere di mercato e teorie friedmaniane, a sinistra c'è una retorica "chiagni e fotti" sulla giustizia sociale e la redistribuzione. E' anche vero che a destra i papisti bloccano le tematiche etiche e a sinistra meno, però in tutti i casi, la partita, per un liberale, finisce 2-1 per la destra.
E alla destra, dunque, rivolgiamo ancora una volta la nostra voce.Pubblicato anche su meltinpotonweb.com
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Nonostante di questa rubrica in pochi sentissero il bisogno, noi rincariamo la dose dilungandoci nelle spiegazioni. Ogni puntata (mensile?) 3 proposte musicali. Vien da se che il nostro tentativo è semplicemente quello di instaurare un mercatino delle marchette, dietro compenso, si capisce. Siamo ben disposti nei confronti di qualsiasi modalità di pagamento. E non disdegnamo frutti di stagione, vino e cosce di cinghiale fresche di cacciagione, da non sottovalutare (per le donne gorde) il pagamento in natura. Detto questo, non possiamo che aggiungere: cari Hot Gossip, Juxtabrunch e Figli di John che l’Euphorique Brassière vi benedica.
Attorno a questo nome l’accordo è scarso. Ma secondo me (tanto non saprete mai chi scrive cosa…) meritano menzione.
Un gruppo perugino con queste due facce qua:
Capaci di riunire in due corpi almeno tre o quattro miei compagni delle superiori, il Verdone dei tempi migliori e, ma non saprei dirvi bene dove, Claudio Amendola.
Ma ciò che gli ha spinti fino a questi alti picchi di meltin’pot è la loro capacità di riportare in questo inizio di decennio tutto il meglio della scena musicale italiana degli anni sessanta. The Rokes in testa. Non riesco a non commuovermi pensando a Shel Shapiro (Shala la la la la piangi con me, Shala la la la la piangi con me, domani forse cambierà, vedrai).
SITO: www.myspace.com/figlidijohn
ASCOLTO CONSIGLIATO: Le mie parole
Leggi l'intervista ai Figli di John
Vagamente ispirati nel nome da “Naked Lunch”, di William Burroughs (“Gli scarafaggi, che già gli avevano ordinato di assassinare la consorte, lo introdurranno all'omosessualità”, http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=17761), i Juxtabrunch rischiano di non stufare al primo ascolto. Iniziano a colpire al secondo e dopo il terzo e il quarto ti rendi conto che pezzi come Not in the fog meriterebbero molta più attenzione.
On-line potete ascoltare la semi-pop "Hamburg 1960", easy e ben fatta; "Juxtapause please", monotona e scanzonata; l’illuminata "Not in the Fog"; "Other Way Round".
SITO: www.myspace.com/juxtaBrunch
ASCOLTO CONSIGLIATO: Not in the Fog
Leggi l'intervista agli JuxtaBrunch
Band del varese con un Sound ben definito del quale si sono accorti anche quelli di Onda rock: “Un disco che suona a tratti divertente, ma che non porta reali motivazioni di ascolto.” Con cui però non siamo affatto d’accordo. Piuttosto, come afferma Alessandra Roncato di Rolling Stones: “Hot Gossip are that kind of Italian indie band that sing in English...if they were English they would be well known and praised in their country...”.
Angles primo album della band, attualmente in vendita, sfornerà presto il video del miglior pezzo: Real mess: ritmica incalzante, chitarre taglienti. Troppo bello per credere che provenga dalla triste scena nazionale. Finalmente un segnale positivo dall’oltretomba italiano. Insomma una band che merita la scena internazionale
SITO: www.myspace.com/hotgossip
ASCOLTO CONSIGLIATO: Real Mess
Leggi l'intervista agli Hot Gossip
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Arrivederci, amico mio, arrivederci,
tu sei nel mio cuore.
Una predestinata separazione
un futuro incontro promette.
Arrivederci amico mio,
senza strette di mano e parole,
non rattristarti e niente
malinconia sulle ciglia:
morire in questa vita non è nuovo,
ma più nuovo non è nemmeno vivere.
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